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Mindfulness: diario di una mente elefante da addomesticare. La meditazione continua

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Mindfulness: diario di una mente elefante da addomesticare. La meditazione continua

Day 3 week 11

Medito dopo colazione, libera. Ho in testa un mantra tibetano che non se ne vuole andare per tutta la pratica. E va bene stai qui. Sento i piedi, le cosce e le natiche, la terra, l’aria sulle mani, l’euforia della primavera.

Non ho mai amato questa stagione perché l’ho sempre trovata stancante: un giorno caldo, un freddo, escursioni termiche fra la mattina e la sera. Il mio corpo è lento ad abituarsi. Invece quest’anno sto scoprendo il bello non solo dei fiori e de sole e del caldo ma proprio del percepire il cambiamento.

Sto nel respiro, cerco di sentire il cuore come ieri a danza ma non arriva. Sto, respiro, mi perdo in un pensiero: la verticale sulla testa tenendo le dita intrecciate dietro la nuca invece di tenere le mani aperte e i gomiti piegati che mi dà più sicurezza. Come sono arrivata fin qui? Ripercorro al contrario la strada e scopro che sono partita dal pensiero di allungare le gambe e fare un bello stretching.

Sento il respiro, i suoni, guardo i pensieri e mi perdo dentro di loro.

Suona. La giornata comincia.