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Cerca un editore per la sua ex: “Così ne riconquisterò il cuore”

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Cerca un editore per la sua ex: “Così ne riconquisterò il cuore”

Da La Stampa, 17 maggio 2015

Sembra un romanzo. Invece è vita vera che diventa una storia da raccontare. Il protagonista è un ragazzo normale, l’aria pulita, semplice, la cartella a tracolla e gli occhiali sul naso. Lo chiamiamo Filippo. È emozionato, tremante, ha le mani e gli occhi impazienti. Muove le braccia come chi non sa bene come fare. Ma cosa fare, si: Filippo ha un piano per riconquistare la sua ex-fidanzata.
Matilde, la chiamiamo così, è una ragazza brillante, curiosa e golosa di vita, con un romanzo nel cassetto e il sogno di diventare scrittrice. Ha mollato Filippo e forse anche l’ambizione di pubblicare il suo libro.
Filippo la ama ancora. E allora cosa fa? Ha un’idea geniale, tenera e sorprendente, di quelle che solo gli innamorati possono avere: chi ama non ha scelta. Fa cosa sente di dover fare. Non ha paura di rendersi ridicolo, di ricevere una porta in faccia o di sentirsi dire «grazie, è tardi». Lui semplicemente non ha scelta. Segue il cuore, con la forza della disperazione e con la determinazione dei sogni. Lui ce la deve fare e ce la farà.

Prende una copia del manoscritto di Matilde e va al Salone del Libro. Ha un solo pensiero: trovare l’editore che si appassioni al romanzo e lo pubblichi. Non vede l’ora di vedere la faccia di lei incredula e felice. Perché vedere Matilde sorridere, dopo le tante lacrime di quando si sono lasciati, è la sua ragione di vita. Gli sembra di volere solo quello. Il resto non ha sapore se lei non c’è.
Filippo prende la metropolitana, scende al Lingotto. E cammina verso il Salone con il manoscritto nella cartella e il cuore leggero. Passo dopo passo sente i battiti farsi più veloci e il respiro più corto. Le mani sudano e la testa gira. Le emozioni poi sono sulle montagne russe. Entra e si accorge che non sa da che parte cominciare. Troppi stand, troppi editori, troppe proposte.

Allora cerca aiuto. Si fa dare una mappa e si fa consigliare dei nomi. Disegna cerchi decisi con la biro blu, croci e punti esclamativi. Tutta la sua speranza è lì, nelle persone che incontrerà, nelle parole che userà per convincerle a leggere il romanzo di Matilde. Non si preoccupa dei chili di manoscritti che aspettano di essere letti, dei quintali di libri che non vedranno mai la luce, della crisi dell’editoria. Questo è diverso. È di Matilde. E lui lo ama come ama lei. Bravo Filippo, stai scrivendo un bel romanzo.