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Roma spiegata ai torinesi: qualche consiglio per vivere meglio la città

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Roma spiegata ai torinesi: qualche consiglio per vivere meglio la città

Da quando vivo più a Roma che a Torino, ho scoperto quanto sono torinese. Con tutti quei difetti, a cominciare dall’inflessione (che però qui piace), e quei vezzi che ci rendono subito snob agli occhi dei romani.
Ecco allora qualche piccolo suggerimento per non essere subito smascherati come torinesi.

1) Non usare parole come pardon, dehors e croissant. O peggio ancora bon come intercalare. Se pestate un piede dite “scusi” e non “pardon”. Se volete sedervi e prendere un caffè al sole chiedete “c’è posto fuori?” e non “vado nel dehors”. A colazione prendete un “cornetto” e non un “croissant”. Non cercate la “toilette”. E soprattutto non dite “bon” per dire “va bene” quando parlate con qualcuno. Et voilà.

2) Il ritardo è normale. Le lezioni universitarie hanno il quarto d’ora accademico. Le lezioni in palestra o di danza sono puntuali. Gli spettacoli pure o con ritardo minimo. Tutto il resto: convegni, eventi, appuntamenti comincia normalmente in ritardo e spesso gli ospiti che arrivano quando possono. Non si aspetta che ci siano tutti per cominciare.

3) Legato al precedente. I mezzi ce la mettono tutta ma ogni volta che uscite prevedete di avere una bella ora e mezza per attraversare la città. Sulle strade succede di tutto. Cose che se non avessi visto con i miei occhi non crederei possibili: auto in tripla fila che intasano la via dei bus, vigili in arrivo e prete nerboruto che prende 4 ragazzi sul bus e sposta l’auto; coppia di autisti che si incrociano sulla stessa via e inchiodano per darsi la mano e guardarsi negli occhi, e via di seguito. Se piove è tutto rallentato. A volte si creano buchi che inghiottono cose. Se ci sono manifestazioni, scioperi, eventi è tutto problematico. Se tutto fila liscio siete fortunati. Rassegnatevi e imparate l’arte della pazienza. Forse vi verranno anche dei dubbi su cosa è primo, secondo o terzo mondo. Affrontate il tutto con un sorriso. E ringraziate ogni volta che arrivate dove desiderate.

4) La metro va meglio ma le linee sono 2 e si incontrano in un solo punto: Termini. Da qui partono infatti i ¾ dei bus. Inutile dire che l’affollamento e il delirio non mancano mai.

5) Sul cibo, attenzione agli avvelenatoi. In media si mangia bene, meglio che da noi, quasi dappertutto. E si spende meno. Sono molte le trattorie che propongono piatti di pasta, amatriciana, spaghetti cacio e pepe, verdure ripassate in padella con olio, aglio e peperoncino come cicoria, broccoli, spinaci, carciofi in vari modi etc… Guardate i prezzi prima di sedervi perché nelle zone più turistiche e con menù in 1000 lingue conviene stare attenti.

6) Caffè. In media buono e a prezzi ottimi. Dagli 80 centesimi all’euro. Raramente 1.20, 1.30. Molti bar propongono cornetto e cappuccio a 1.50 euro

7) L’acqua. Spesso vicino a musei e attrazioni c’è il venditore di bevande che propone il mezzo litro di acqua a 2 euro. Se proprio non state morendo disidratati fate 2 passi in più e cercate il verduriere, la frutteria (qui va moltissimo) o il negozietto dove la stessa acqua la pagate al massimo 50 centesimi. E poi, come mi suggerisce Teresa, ci sono tantissime fontanelle. Localizzate la più vicina e abbeveratevi. L’acqua è buonissima. In genere le acque minerali locali sono dotate di una maggiore sapidità e mineralità. Persino l’acqua del sindaco.

8) Sono care le castagne nel cartoccio e non hanno il doppio sacchetto per gettare gli scarti. Sono sode, carnose e buonissime, però.

9) Le verdure hanno nomi diversi o si cucinano in modo diverso: la cicoria a Torino è cruda, a Roma ripassata: saltata in padella con aglio, olio e peperoncino. Quello che a Torino chiamiamo cavolo romanesco, ovvero quel cavolo verde chiaro che sembra una cattedrale gotica o una serie di meravigliose forme geometriche viste in un caleidoscopio, a Roma è spesso semplicemente broccolo. Che a Torino è quello verde scuro a ciuffetti.

10) I romani si muovono poco a piedi e quando chiedete indicazioni vi mettono sempre su un mezzo. Girare il centro a piedi con bel paio di scarpe comode è invece la cosa migliore e spesso anche la più veloce…

11) Ultima ma non meno importante: la pianta di Roma non è quadrata. Ciò che sembra attaccato in linea d’aria magari è lontano. In più ci sono tanti dislivelli, i famosi sette colli di Roma. Consultare una mappa cartacea o virtuale non vi aiuterà a capire pendenze e saliscendi. Per cui preparatevi a salite e discese.

ps: Roma è una città meravigliosa a cominciare dal clima, dalla luce e dai colori. Godeteveli.