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Paura e desiderio (1953): il film di Kubrick che a Kubrick non piaceva

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Paura e desiderio (1953): il film di Kubrick che a Kubrick non piaceva

Ci sono registi che, anche quando fanno un brutto film, riescono a fare un capolavoro. Sono pochi. Uno su tutti: Stanley Kubrick.

Fino al 31 luglio si può vedere Paura e desiderio (Fear and desire, 1954) che il regista realizzò a 24 anni. Kubrick fece di tutto per far scomparire giudicandolo ingenuo.

Il film è un po’ sgangherato, nel senso che ha dei difetti di struttura, di ritmo e di montaggio ma ha alcuni grandi pregi: la capacità di trasmettere l’inquietudine, i dubbi e le angosce di quattro soldati atterrati a pochi metri dalle linee nemiche. Non si capisce bene dove è ambientato ma non importa. Il nemico è quello che chiamiamo nemico. Le immagini in bianco e nero alludono e avvolgono in modo esemplare. La paura, la follia, la violenza scorrono sui volti, nei controluce della marcia nel bosco, nei rami che scricchiolano, nel fiume che li separa dal nemico. Nel pane strizzato nella mano di chi stava mangiando lo stufato.

E mentre i caratteri si definiscono, i piani si sovrappongono, un cane permette di tratteggiare i lati più umani, una prigioniera di scatenare reazioni violentemente folli e follemente violente mentre il generale nemico racconta i suoi dubbi e la sua prigione.

Morire o vivere? Rischiare o aspettare? Ci avranno visti o no, complice il crepuscolo? La zattera reggerà? I quattro assomigliano già ai personaggi che Kubrick saprà trattare con maestria in Full metal jacket o ne Il dottor stranamore o in Orizzonti di gloria e così, per noi che amiamo Kubrick, ogni imperfezione passa in secondo piano. E ci emozioniamo a vedere in nuce le tracce dei temi e dei personaggi immortalati dai capolavori del maestro.