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Una danza per dire grazie: lo spettacolo è un regalo

AndreaCostanzoMartini

Una danza per dire grazie: lo spettacolo è un regalo

Da La Stampa 19 aprile 2017

Alla Lavanderia a Vapore di Collegno la performance del ballerino e coreografo Andrea Costanzo Martini

 

«Chiedere a chi guarda di offrire un punto di vista diverso sul lavoro. È questo il senso della restituzione pubblica» racconta Andrea Costanzo Martini. Una volta c’era l’artista che si esibiva quando lo spettacolo era pronto e gli spettatori che guardavano. Ora c’è una fluidità fra chi crea e chi guarda. Uno spazio creativo che coinvolge entrambi.

 

La restituzione è una performance che mostra l’evoluzione di uno studio al termine di una residenza. L’appuntamento è oggi (mercoledì 19 aprile) alle 19 in corso Pastrengo a Collegno. È un modo per dire grazie. Ma anche un po’ vedere, insieme, dove si sta andando. Martini, danzatore e coreografo nato a Cuneo 33 anni fa, è ospite dal 3 al 20 aprile della Lavanderia a Vapore grazie a ResiDance XL, coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino.

Il progetto si chiama «Rootchop» che significa «Tagliaradici», e coinvolge anche il light designer e video artista Yoav Barel e il danzatore Siro Guglielmi, simile e Martini nella fisicità. «Il tema – racconta Martini – è l’imprevedibile. Cosa succede quando si prendono gesti e immagini da altri mondi e si spostano in nuovi contesti. Cosa capita quando si separa il movimento dal suo significato. Ad esempio quando arriva la risposta sbagliata, senza connessione e si crea una nuova logica».

 

Piemonte dal Vivo, attenta a creare un dialogo costante col territorio, crede molto nelle residenze.Il progetto è infatti anche un modo di creare audience development, una forma di creazione del pubblico e condivisione con gli artisti grazie alle Convergenze Creative. Un modo per avvicinare pubblico inconsueto e giovani alla danza. A seguire la residenza di Martini ci sono alcuni studenti di Economia e di scrittura giornalistica dello Ied. Spiega Martini: «Sarà un pezzo di una ventina di minuti, frutto di materiali assemblati, manca ancora una coerenza interna, ma è particolare lavorare insieme a un light designer. Di solito le luci arrivano per ultime. Debutteremo nel 2018».

 

Andrea Costanzo Martini oggi vive in Israele ed è stato l’unico italiano nella Batsheva Dance Company tra il 2006 e il 2010. Ha poi sviluppato un percorso personale di coreografo e insegnante del linguaggio Gaga, lo stile proposto da Ohad Naharin, che sta cambiando il modo di sentire e vivere la danza. Non è una tecnica prestabilita, ma un lavoro sulle sensazioni e sulle emozioni che punta alla verità del movimento.