Top

Allergia a latte e proteine del latte. Un vademecum per stare meglio

Allergia a latte e proteine del latte. Un vademecum per stare meglio

Premessa importante: non sono un medico. Sono stata seguita nel mio percorso di guarigione da un medico, anzi 2, prima una gastroenterologa e poi un esperto di allergie. Mi scuso quindi per le imprecisioni scientifiche. Quella che racconto è la mia esperienza.

Molti commenti specificano la differenza fra allergia e intolleranza. L’allergia provoca una reazione o una catena di reazioni che agisce sul sistema immunitario fra cui la produzione di anticorpi. Questi provocano il rilascio di istamina che può causare reazioni molto forti come lo shock anafilattico che necessitano di cure immediate o semplice naso che cola, prurito etc. La percentuale degli allergici è intorno al 3,7% nei bambini e 2% negli adulti.
Le intolleranze invece agiscono sul metabolismo e non sul sistema immunitario.
Qui qualche spunto interessante:
http://www.eufic.org/article/it/expid/basics-allergie-intolleranze-alimentari/

Tutto quello che avreste sempre voluto sapere su allergia a latte, lattosio e proteine del latte e non avete mai osato chiedere.

O se avete chiesto non avete avuto risposte esaurienti. Ma la vostra pancia continua a ribellarsi. Ho questo problema da quasi due anni ma è stato complicato e doloroso. Ora sto meglio e penso che la mia esperienza possa essere utile ad altri. E magari ricette o segnalazioni di ristoranti in cui mangi bene lo stesso e non ti senti un marziano possano interessare chi ha questo problema. Che alla fine offre tante possibilità di scoprire altre mondi. Probabilmente non mi sarei avvicinata al veganesimo se non mi fosse successo. Ma andiamo con ordine.

Come si manifesta l’allergia al latte
Il sintomo più semplice è il mal di pancia. Si mangia uno yogurt o si beve un cappuccino e due ore dopo si corre in bagno con diarrea, crampi, sudori freddi.
Ma altri sono più subdoli: afte, mal di testa, stanchezza, pruriti e orticarie, frequenti raffreddori, asma, un generale abbassamento delle difese immunitarie che fa sì che siamo più soggetti a infiammazioni dei nostri punti deboli.

Cosa prescrive il medico
La prima cosa che si fa, oltre agli esami del sangue, è il breath test, assolutamente attendibile: si ingerisce un beverone di lattosio e si soffia ogni mezz’ora dentro un palloncino. Se si alza il livello di idrogeno, significa che non abbiamo l’enzima della lattasi per cui il lattosio non viene assorbito dalle mucose intestinali ma arriva non digerito nel colon. Qui la flora batterica intestinale lo sottopone a reazioni di fermentazione e si producono idrogeno, metano ed anidride carbonica.

Cosa fare quando si scopre di essere allergici o intolleranti al latte
Molti medici consigliano di eliminare latte, burro, formaggi e basta. Addirittura sostengono che formaggi stagionati e yogurt abbiano poco lattosio quindi possano essere ben tollerati. Sperimentate. Attenzione ad affettati e prodotti da forno (crackers, pani, biscotti). Spesso hanno il lattosio.
Se invece si continua a stare male bisogna passare a un regime più drastico per eliminare anche le proteine del latte che sono praticamente ovunque.
Alcuni prendono le pastiglie di lattasi. Io non ho provato. Prendere della chimica per assorbire delle sostanze che mi facevano male mi sembrava due volte folle.

Le proteine del latte
Spesso l’allergia al lattosio è secondaria, quella primaria è alle proteine del latte, fra cui la caseina.

A cosa serve la caseina
La caseina è un coagulante (come l’albumina che viene dal bianco dell’uovo) quindi bisogna stare attenti a cibi insospettabili.
Spesso i vini bianchi sono chiarificati, illimpiditi con caseina. Spesso anche i mieli. A volte le proteine del latte sono usate per conservare meglio i surgelati e renderli più morbidi. Alcune marche di pasta non sono sicure. Ovviamente tutte queste informazioni non sono obbligatorie per legge sulle confezioni. Quindi non ne troverete traccia. Scegliere bio e vegan di solito funziona.

Breve vademecum di cosa mangiare e cosa no
Le proteine del latte si nascondono in farine e lieviti. No farine e lieviti. Attenzione, non tutta la pasta va bene. Soprattutto il frumento è a rischio. Mi spiegava un panettiere che se non usa miglioratori deve svegliarsi alle 4 per fare il pane. Se usa miglioratori a base latte può svegliarsi alle 6 e il pane lievita meglio.
No latticini.
No farine.
No lieviti.
No surgelati.
No vini bianchi.
No mieli se non integrali, bio.
No salse preconfezionate (maionesi, sughi).
No salumi.
No dolciumi e caramelle.
No bevande solubili o in cialde (anche il caffè d’orzo).
Attenzione a:
detersivi, saponi, shampoo, creme solari, creme, deodoranti, fondotinta, prodotti per animali, colla per cancelleria.

Di conseguenza:
Sì cereali (farro, orzo, riso, kamut, etc…).
Sì legumi.
Sì verdura e frutta fresche.
Sì carne.
Sì pesce.
Sì derivati della soia: tofu e tempeh.
Sì seitan e derivati del grano.
Sì latte e yogurt vegetali (mandorle, riso, avena, orzo, cocco…).
Sì biscotti bio e vegani.
Sì crackers e gallette bio.
Sì tè, tisane, caffè.
Sì cucine orientali che non usano latticini, ma sempre meglio chiedere: tailandese, cinese e giapponese.