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Ho scritto un romanzo 8: “non più, non ancora” e la musica dell’acqua

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Ho scritto un romanzo 8: “non più, non ancora” e la musica dell’acqua

“Non più, non ancora” è uscito da pochi giorni e cominciano ad arrivare i commenti delle persone che lo stanno leggendo. Grazie, grazie, grazie!

 

 

Quando scrivo mi seggio davanti al computer e ascolto la musica delle parole che danza nella mia testa e la aiuto a fluire sul foglio. Succede tutto quasi da sé. Accade. Semplicemente. Con fatica a volte. Con piacere altre. Ogni tanto ci sono sassi, poi cascate, poi tranquillità, ma l’acqua trova la sua via.

 

 

Mi colpiscono molto le amiche e gli amici che sottolineano le frasi del libro e mi dicono “mi piace qui”. Ma ancora più mi commuovono le persone che non conosco e che ho visto solo in presentazioni che mi raccontano per quale motivo il romanzo si è sintonizzato con qualcosa che avevano dentro e ha risuonato in un certo modo. Anche qui è musica. Anche qui c’è qualche fluido che scorre e che ci fa incontrare. Siamo tutti sospesi e ci troviamo nelle parole e nelle bolle del tempo.

 

 

Il libro è un appuntamento in differita: quando scrivi sei sola ma pensi di parlare a qualcuno. Quando incontri le persone ti accorgi che ha proprio una vita sua: c’è chi è colpito da una cosa che a te tocca in profondità. Chi da una che per te è un sassolino. Chi ama un ritmo, chi ne preferisce un altro. La vita del libro è autonoma e scorre per la sua via, segue la sua musica, segue il suo andare verso il mare.